Il giovane Holden

Il giovane Holden
Sotto alla pioggia
Sorride
E in futuro chi lo sa
Forse le cose andranno meglio

Motore immobile

La testa nella sabbia
Ed il mondo scompare
Non ti curar di noi mortali
Non siamo poi così importanti

Se ci hai creato
Per farci soffrire
Quanto mai sei crudele?

La gentilezza di una ragazza

Non riesco più a dissimulare
La tristezza
Una ragazza quasi estranea
Mi ha chiesto se stavo bene
Sentirsi in colpa per il mondo
Al quale ci si chiude
È un peso che si somma
All'oppressione di vivere.

Vittoria

Nessuno mai si è salvato
Nessuno a trovato giustizia
Sono tutti caduti lottando
Per una causa persa

Se sei felice
Suicidati

Respiro

Tutti i sensi si sono fusi
In un unico groviglio
Di tensione
Delusione
Impotente
Attesa

Gioia di vivere

Sono morto così tante volte
Ogni volta fa più male
L'abitudine alla sofferenza
È un'illusione che aumenta
Il dolore. E continuare a vivere
È un orribile ipocrisia.

La Sconfitta

Questa notte fa così freddo
Che non riesco a pensare
Sento un dolore nel fondo dell'anima
Un urlo mi sale dal profondo
E mi squarcia le viscere
Mi accascio senza più forze
Un avvenimento immobile
Mi ha tolto la linfa.

Dodici

Lacrime spontanee scendon dagli occhi
Di chi è triste e ha dimenticato il perché.
Dodici misure, dodici rimpianti
Perseguitano in silenzio il peccatore.

Ti ho persa

Ti ho persa nella nebbia
Eppure mi sembravi
Così vicina
Mi pareva di sentire
Il tuo respiro

Ma mi illudevo
Ti ho persa nella nebbia
Che io stesso ho creato
Per non vedere
Che non sei mai stata mia

Rumore Interno

Il cuore batte
Rumorosamente
Mi ricorda
Che son vivo

Solitudine

Mangiare da solo in un fast food
Seduto a un tavolo per due
Non sono mai stato più triste

Piangere da solo sul treno
La gente intorno imbarazzata
Non sono mai stato più vile

In fondo alla sala al cinema
Tutti ridono divertiti
Non sono mai stato più solo

Eroe

Sei morto per niente

Sei morto da solo

Come tutti

Ti ricorderanno

Ti esalteranno

Ti useranno

Per creare altri morti

Morti per niente

Un bicchiere

Un bicchiere soltanto
Ti promette consolazione
Ti promette l'oblio
E tu ci caschi ogni volta
E non appena sei suo
Ti sputa in faccia i tuoi fallimenti
Ti fa sentire una merda
...
Se almeno tu potessi chiamarla
Ma oramai è tardi
Starà dormendo
...
E lo sai che è troppo buona
Per mandarti al diavolo

Appetito

Guardo il cibo sulla forchetta

lo rigiro, lo alzo, l'abbasso

Niente da fare, non lo mangio

È ottimo, cucinato apposta

Per farmi stare meglio

Ma non lo mangio

Che razza di ingrato.

A faccia in giù sul letto

Se mi impegno

Sembro morto

Non esisto più

Sono una piega delle lenzuola

Un imperfezione

Sono il tempo

Sono lo spazio

Sono la morte

Mi chiamano da qualche parte

Una voce lontana mi riporta

Sulla terra. Non è una voce

È il concerto per pianoforte

Di Arnold Schönberg

È ora di alzarsi

La morte non ha avuto pietà

Anche oggi respiro.

Il Ratto

Il ratto si aggira

Paranoico nella cucina

Oramai è stato accerchiato

Presto sarà preso

Presto sarà schiacciato

E quelle che per altri son ombre

Per lui son certezze

Ma non mi avrete vivo

Il terreno

La pioggia mi scorre addosso

Come il tempo

Perduta da un cielo maldestro

Che è il nostro

Ma non so se non vede

O se non se ne cura

Quando piango

Cosa ne pensa il terreno?

Si sente in colpa per me

Com'io mi sento per il cielo?

Su chi piange il terreno?

Eterno consolatore.

Assorbe le lacrime del cielo

Assorbe le lacrime degli uomini

É il migliore amico

Di chi lo calpesta.

Piangere

Il mio corpo non ha più acqua
Da offrire alle mie lacrime.

Le parole sbagliate

Imperfette copie del mio pensieri
Escono a rovinare i piani
Mi si ritorcono contro
Non si può comunicare agli altri
La propria tristezza.